QUADRI COME FRAMMENTI SOCIALI

Lia Malfermoni passa dalla sabbia ai numeri e mette in scena un linguaggio minimalista, lieve e poetico

Nello spazio “L’Idea” di Maria Luisa Amatori, in piazza dei Signori 56, da stasera sarà aperta al pubblico una personale di Lia Malfermoni, artista vicentina che elabora temi sociali con un’intensità lieve e poetica. Attiva dall’inizio degli anni Settanta, (inizia a dipingere sotto la guida di Otello De Maria dal 1974 al 1980), Malfermoni matura la sua formazione al Cesma di Milano e alla Scuola internazionale di grafica di Venezia. Nella stessa scuola frequenta i corsi annuali di libro d’artista. Pittura e materie raccolte dall’uso del mondo le servono spesso a mettere in scena un linguaggio concettuale e minimalista di grande suggestione ciò che quello stesso mondo agisce e muove: nel bene e nel male, collettivamente o singolarmente. Gli argomenti sono praticamente infiniti: dai delicati temi relativi alle donne nella loro vita privata, nelle relazioni pubbliche e nella politica, a quelli dedicati alle mille guerre anche ideologiche che affliggono il mondo e della quali Malfermoni è attenta e sensibile interprete. La sua indole la incita poi ad approfondire sempre nuovi ambiti di studio, alla ricerche di tecniche che meglio si attaglino a ciò che va detto e che non si può tacere. Ecco dunque come, tra il 2000 e il 2004, è in Germania a studiare xilografia a Bohlen, pittura a Berlino e installazione a Lipsia. E poi, nel 2008 e nel 2009, invitata dalla Scuola internazionale di grafica di Venezia al lavorare a due progetti sul libro d’artista alla Stazione dell’Arte di Ulassai, con Maria Lai.

Lo studio e la ricerca si alternano ad attività espositive, personali e collettive (a Milano e a Venezia) e in Europa. La formazione continua (del 2012 è la partecipazione ad un workshop con Brody Neuenschwander, nella Scuola internazionale di grafica di Venezia) è anche funzionale ai corsi e ai laboratori creativi che tiene con successo e passione non solo per scuole e comuni ma anche all’ateneo di Padova. Le opere presentate in questa personale manifestano quella sua particolarissima cifra espressiva “in bilico tra insistenza materica e tenuità della rappresentazione. Immagini archetipiche sembrano scaturire da uno speciale rapporto simbolico tra strumenti e supporti utilizzati. Opere di massima riduzione formale smontano la complessa grammatica dell’arte: ci rendono coscienti dell’alfabeto della nostra percezione”.

Nulla è escluso nell’utilizzo di Malfermoni: dalla sabbia ai numeri, dalle lettere ai pigmenti, dai frammenti dismessi della civiltà a quelli della natura: importante è farli parlare in modo chiaro e suasivo. La mostra, verrà inaugurata oggi alle ore 18.30 e sarà aperta la pubblico da domani al 3 ottobre 2016.

 
Giovanna Grossato 
Giornale di Vicenza del 1 settembre 2016

 

Giornale di Vicenza del 20 dicembre 2015

 

UDINE. Sabato 31 ottobre inizia la mostra collettiva d’arte contemporanea dal titolo “Autumn art in Udine 2015” ospitata nella Galleria Arttime di Udine. Alla rassegna partecipano artisti da tutta Italia: Alessandro Dorigo, Renzo Gianella, Maria Grazia Algisi, Sergio Colombo, Gianpietro Asnaghi, Gavino Pedoni, Lia Malfermoni, Nadia Monika Leanza, Francesco D’Amato.

Alessandro Dorigo, artista udinese, da sempre appassionato d’arte, inizia da autodidatta il suo percorso artistico. In seguito frequenta diversi corsi tra cui un corso di pittura con il maestro Giorgio Celiberti e un corso di disegno e anatomia artistica con il professor Lolli. I suoi soggetti preferiti sono ritratti di personaggi famosi, reinterpretati però attraverso il suo stile pittorico. Si apprezzano anche le sue vedute della città di Udine di stampo quasi impressionista. Renzo Gianella partendo da una ritrattistica di luoghi, paesaggi, attraverso l’uso di colorazioni cromatiche e luminescenze interessanti, giunge oggi a una rappresentazione di immagini esprimendo la propria percezione del mondo in una libera associazione di forme, segni e linee a seconda della sua creatività e del suo gusto estetico. Le sue creazioni sono ricche di emozioni perché mettono a confronto la realtà e l’invenzione. Le opere dell’artista Renzo Gianella rappresentano un’armonia ricca di una poetica autonoma e sempre attuale, capace di unire le diversificate sensazioni che animano l’uomo: l’amore, la sensibilità e la faticosa espressione dell’arte contemporanea.

Maria Grazia Algisi parte dalla pittura di nature morte e paesaggi, scoprendo nuove prospettive. Unisce diverse tecniche (acrilico, decoupage e applicazioni di materiali in rilievo quali foglie di rame etc.), per creare profondità e dare all’occhio dell’osservatore il senso della tridimensionalità. Dalla visione intima per le cose belle, il Creato, il sentito risveglio evocativo, la pittrice Mariagrazia Algisi, elabora con tecnica innovativa per quel che riguarda la struttura espressiva dell’opera; i cardini e i flessuosi effetti scenici di cromie e invitanti aspetti serenamente vissuti dai soggetti presentati, in relazione ai favorevoli mutamenti spazio-temporali. Con una pittura che è espressione del reale, Sergio Colombo interpreta atmosfere rarefatte e calde, di luoghi, paesaggi, campagne, scorci, vicoli, strade che sembrano rappresentare interessanti percorsi che uniscono il passato al presente. Visioni prospettiche accentuate diventano la sua interpretazione del mondo, tramite luminosità effervescenti e i rapporti di tonalità differenti, l’artista narra lo scorrere delle stagioni: alberi solitari, boschi che ricoprono campi e colline si scandiscono su piani e prospettive che evidenziano ambienti solitari e silenziosi.

La produzione di Gianpietro Asnaghi segue diversi percorsi di sperimentazione: un’esigenza espressiva che affonda le sue radici in una figurazione paesaggistica trattata con colorazioni materiche dalle forti suggestioni. Una pittura gestuale in sintonia con la pittura del primo Novecento italiano, dove l’artista ricerca tramite approfondimenti, un proprio stile elegante nella composizione e raffinato nella scelta cromatica. Pennellate, cromie e luci si uniscono generando sinfonie atmosferiche che diventano la chiave principale della composizione. Gavino Pedoni, artista sardo, esprime la sua arte con uno stile pittorico unico e originale. Partendo da un matrice figurativa, sviluppa una tecnica creativa volta ad abbandonare la raffigurazione classica per evolversi verso rappresentazioni quasi astratte in cui la figura umana si intravede attraverso trasparenze di colore che creano atmosfere oniriche quasi magiche. Il risultato che ne deriva si può apprezzare in tele raffinate, dai colori vivaci, ma delicati nelle sfumature e nei toni.

Partendo dalla figura umana Lia Malfermoni attua un’espressione artistica in cui le idee e i concetti narrati diventano base importante di ogni suo lavoro artistico. Una creatività che va oltre al risultato estetico e percettivo dell’opera, attraverso una deformazione espressiva delle figure, l’artista ottiene risultati diversi dalla figurazione giungendo ad una rappresentazione dai richiami astratti ed informali. La figura rappresentata incarna soggetti mitologici con caratteristiche moderne e quotidiane, il volto, spesso nascosto, non evidenzia sembianze ed espressività ma è attraverso il colore, cupo e contrastante, che dona il vero significato all’opera. Utilizzando una luce nebbiosa e quasi notturna, l’artista intende esprimere il suo stato d’animo e la sua riflessione sul mondo odierno.

Nadia Monika Leanza nella varietà dei suoi quadri ha spaziato dall’utilizzo di singoli colori con le proprie sfumature fino alla rappresentazione quasi realistica di paesaggi e figure. La pittura che l’ha accompagnata nel corso degli anni ha subito continue evoluzioni e sviluppi fino a raggiungere il livello di massima espressione esteriore con una pittura più forte, pastosa e vigorosa, tale da far trapelare un’apparente fragilità che in realtà si rivela come forza interiore.Nelle sue opere i soggetti appaiono come strumento per poter esprimere sentimenti ed emozioni dell’anima.
Francesco D’Amato, artista campano, per naturale vocazione dipinge dall’età di dieci anni. Si esprime nell’ambito dell’arte figurativa classica attraverso l’utilizzo di diverse tecniche quali: tele ad olio, acquarelli, inchiostro di china, tempera e incisione su legno. Avendo lavorato per venti anni come pittore ceramista si dedica anche alla produzione di piatti in ceramica lavorati e dipinti a mano su cui ritrae prevalentemente soggetti religiosi come papi e santi.

La mostra sarà visitabile fino al 12 novembre alla Galleria Arttime di Vicolo Pulesi, 6 a Udine, con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19.00 e da martedì a sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00.

31 ottobre 2015 - FRIULIONLINE
http://www.friulionline.com/cultura-spettacoli/agenda/e-autunno-allarttime/